I colori del Cratere
Questo progetto parte da un assunto che mi ha accompagnato lungo tutto il percorso creativo: il libro non vuole essere una critica sulla ricostruzione dei paesi del cratere del terremoto del 1980. Non perché il fotografo non debba prendere una posizione netta sulle problematiche dei nostri territori, ma perché credo sia necessario ed utile oggi, promuovere una iconografia del bello.
Sono passati quarant’anni da quella tragica sera e questi luoghi hanno il diritto di riprendersi completamente la vita vera. troppo tempo è passato. I paesi si sono svuotati, abbandonati dalle nuove generazioni stanche di cercare un lavoro che manca sempre. Eppure la terra dell’epicentro del sisma è viva e vitale ancora. È come se fosse compressa nella sua attesa di un futuro migliore ma pronta a scattare per riprendersi quanto le spetta.
Con la mia fotocamera ho cercato immagini che possano trasmettere il senso della bellezza, del colore, del fascino delle cose d’arte, della religiosità diffusa e di quella umanità che esiste in questo comprensorio meraviglioso che è l’Irpinia e la provincia di Salerno.
Ho voluto esclusivamente rappresentare lo stato attuale nei paesi. Ho cercato dettagli di colore nelle cose. Ho inseguito lo spirito che aleggia nelle strade e nelle piazze di questi centri secondo la mia sensibilità e la mia visione.
È un bello rarefatto, onirico, spesso metafisico che si sposa magistralmente con una natura dirompente. Boschi profondi ma chiari. Cieli straordinari con una luminosità travolgente. Aria purissima che ti penetra dentro i polmoni dandoti sensazione di pulizia e ti fa battere forte il cuore. Suoni naturali che ti accompagnano passo dopo passo, ma anche strade deserte, piazze vuote, usci sbarrati e persiane serrate. In qualche occasione una specie di vuoto pneumatico ti avviluppa e ti turba. Un territorio capace di sorprenderti che ti strega e ti affascina.
Peccato che le fotografie non possano consegnarci anche gli effluvi, i rumori ed i silenzi diffusi. Nei paesi del cratere ci si cala per forza in una dimensione atemporale.
Questo libro vuole essere un omaggio doveroso alle vittime del sisma ed a tutti coloro che salvandosi hanno con caparbietà affrontato la sfida della ricostruzione ed a seguire le sfide del mondo contemporaneo. Chi era bambino quella sera, oggi è un uomo e non ha più lacrime per piangere ancora i suoi cari. Ho incontrato gli anziani che ricordano con lucidità assoluta il terrore subito. Non ho però mai trovato rassegnazione e abbandono. I giovani hanno voglia di riscatto; bisogna solo lavorare per creare nuove opportunità di ripresa. Bisogna mettere le nuove coppie nella condizione di restare in questi luoghi e cercare di rifondare un tessuto sociale che è stato disgregato per troppo tempo.
Alla gente che ho incontrato sul mio cammino va il mio ringraziamento assoluto. Lungo i percorsi fatti ho trovato persone laboriose, disponibili e fiere delle proprie radici.
Con Gaetano Paraggio abbiamo riscoperto un territorio e i suoi paesi. Abbiamo goduto di momenti suggestivi, silenzi assoluti, incontri inattesi e sempre cordiali, rivelazioni continue sia sotto l’aspetto paesaggistico che storico ed umano.
Il lavoro sarà da arricchire e completare. Manca la rappresentazione di qualche luogo importante (Avellino) ma ci tornerò nel Cratere per accrescere tutta la mia ricerca. Purtroppo il Covid 19 ci ha impedito per circa tre mesi di operare come avremmo voluto.
Ringrazio di cuore il prof. Massimo Bignardi che ha curato questa pubblicazione con competenza e passione offrendoci sempre nuovi stimoli e spunti di profonda riflessione.
Un grazie speciale alla Presidente del Consiglio Regionale della Campania, dott.ssa Rosa D’Amelio che ha compreso immediatamente la nostra proposta e con sensibilità e disponibilità ha voluto concedere il Patrocinio Morale alla realizzazione dell’Opera.